Tappa all’azienda “La Castellina”: sapori toscani dalla cantina al frantoio
A una ventina di km da Siena, immerso nelle colline del Chianti, spunta il borgo di Castellina, un piccolo centro di origine etrusca poi ricostruito nel Medioevo. Da allora, il tempo sembra essersi fermato. Qui, nello storico Palazzo Squarcialupi, ha sede l’azienda “La Castellina”, che unisce agricoltura, ristorazione e accoglienza. Entrando, si è avvolti da un mix di profumi difficile da spiegare; vino, olio, grappe, farina… Le colonne portanti della tradizione toscana, che dalla campagna senese hanno conquistato gourmet e visitatori di tutto il mondo.
Abbiamo incontrato Tommaso Bojola, titolare dell’azienda insieme alla moglie Monica e al figlio Cosimo, enologo, già in cammino sulle orme del papà. Non è facile staccare Tommaso dalle vigne e dagli ulivi, ma per noi ha fatto un’eccezione, regalandoci una piacevole chiacchierata.
Nella zona del Chianti, di cantine se ne incontrano parecchie; questa però ha l’aria di essere molto antica.. Qual è la sua storia?
“È proprio così. Abbiamo il privilegio di avere la nostra sede in Palazzo Squarcialupi, un importante edificio storico appartenuto alla potente famiglia toscana di cui porta il nome. Già nel 1200 gli Squarcialupi vantavano alleanze con Firenze e Siena, riuscendo nel tempo ad accumulare grandi ricchezze. Oggi il complesso ospita le cantine d’invecchiamento, il Ristorante, l’Albergo e il punto vendita dedicato a tutti i nostri prodotti”.
Una location affascinante, e il paesaggio non è da meno..
“La struttura è completamente circondata dai terreni di nostra proprietà. Ben 200 ettari sono destinati a vigneto, con una produzione annua di 200.000 bottiglie. Di queste, il Chianti Classico ne rappresenta circa la metà; è l’etichetta simbolo del nostro territorio, in Italia e nel mondo”.
Come nascono i vini della Castellina?
“I nostri vini sono il prodotto della tradizione unita a una costante sperimentazione. Fin dal mio ingresso in azienda, nel 1987, mi sono dedicato alla ricerca di nuove tecniche, rivolte sia alla cura del vigneto sia alla lavorazione delle uve in cantina. Perché tradizione e innovazione non sono in conflitto, anzi; ciascuna delle due è un’alleata dell’altra, indispensabile per migliorare costantemente la qualità dei prodotti, rispettando i cicli naturali delle coltivazioni e l’ambiente”.
E dove vi ha portato questa ricerca?
“Parlando di vini, è nata ad esempio la “Linea Squarcialupi”, una vera chicca per gli intenditori. Si utilizzano uve Sangiovese, come per il Chianti Classico, ma vinificate quasi in purezza, cioè al 90-95%, e fermentate in anfore di argilla; vi restano a macerare per 11 mesi. Il risultato è un vino di buon corpo ma anche di grande morbidezza, grazie alla micro-ossigenazione garantita dalla terracotta grezza, che ne smussa i tannini restituendo freschezza e profumi delicati”.
Una sperimentazione che vi ha guidato anche verso il Biologico…
“Sì, e ne siamo orgogliosi. L’azienda vinicola lo è diventata nel 2020, mentre quella agricola lo era già dal 2008. Anche da questa filosofia sono nati nuovi prodotti; per esempio il “Rubisco“, un vino dalla vita breve, due anni al massimo, ma totalmente privo di solfiti”.
Un’ottima ragione per stapparne una bottiglia senza troppa attesa.. Quale altro vino ci consiglia?
“Per gli amanti dei vini più strutturati, suggerisco il “Tuscan“; tra le nostre etichette, è quella più “eroica”, a cui dedichiamo l’affinamento più lungo, di circa 8 anni. Il nostro non è un territorio “facile” per la vite; a quasi 600 metri di altitudine, con una temperatura fresca, far raggiungere al Sangiovese il grado zuccherino giusto è una vera sfida. Ma la passione e l’esperienza ci hanno permesso di gestire anche questo aspetto, arrivando a produrre vini eccellenti e in grado di reggere un invecchiamento più lungo in cantina”.
Abbiamo scoperto anche il vostro Vin Santo, altro simbolo della Toscana. Come si produce?
“Dalla nostra cantina ne nascono due tipi: il “Vin Santo Classico“, a base di uve bianche Malvasia, e “L’Occhio di Pernice“, ricavato da uve Sangiovese selezionate. Entrambi perfetti per accompagnare i tipici dolci toscani e in particolare i biscotti senesi, come i Cantucci, da inzuppare direttamente nel vino, e i Ricciarelli.”
Quali altri abbinamenti ci consiglia per gustare i vostri vini?
“Senza dubbio il “Chianti Classico” abbinato a una tagliata o una bistecca; con la selvaggina o il cinghiale, un bel calice di “Maremma“, vino rosso che noi produciamo in due versioni, una a base di uve Syrah e l’altra di uve Cabernet Sauvignon”.
Non solo vino, ma anche farine e olio…
“Di recente ho iniziato a recuperare la coltivazione di grani antichi, come il Verna e il Senator Capelli. Con queste farine si possono ottenere pane e pasta di altissima qualità, salutari e molto digeribili. Anche il nostro olio è molto richiesto; ne produciamo circa 30 quintali all’anno. Agli ulivi dedichiamo molta cura, perché anche a loro un clima troppo freddo può creare dei problemi. Tuttavia, le basse temperature ci permettono di avere un olio extravergine dalla bassa acidità, ottimo per insaporire bruschette e verdure”.
Tommaso ci ha fatto scoprire un patrimonio enorme, fatto di tradizioni, ricerca e dedizione assoluta alla terra. In azienda, con lui, sta crescendo suo figlio, che ne diventerà il futuro custode. La storia della Castellina continua..
Venite a scoprire la tenuta e ad assaggiare i suoi prodotti.. ne sarete conquistati!
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La Castellina, Antiche Tenute Squarcialupi
INDIRIZZO
Via Ferruccio, 26
53011 Castellina in Chianti, Siena
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TELEFONO
+39 0577740459